Qualche giorno fa mi trovavo in spiaggia con una persona
meravigliosa a parlare dell’alimentazione naturale e dei suoi benefici e ogni
volta scopro sempre qualcosa…
Trovo che ci siano persone che trasmettono tantissima luce
ed energia positiva…infatti lei è una di quelle.
L’ascolterei parlare per ore perché tutto quello che dice è luce!
Marisa ha fatto un lungo percorso di studi e credo che ci sia
tanto da imparare , infatti, da brava curiosona, ne ho approfittato per conoscere cose nuove.
Lei è vegana-crudista , quindi naturalissima ma troppo "drastica"
per me e la mia famiglia :)
!
Ma la cosa che mi ha colpito è stata proprio l’amore e la
passione per quello in cui crede…
“NOI SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO E L’ALIMENTAZIONE INCIDE SUL NOSTRO CARATTERE”
Questa frase mi ha davvero incuriosito e ho deciso di fare
una ricerca sul web trovando questo
articolo a mio avviso molto interessante
che sintetizza la mia ricerca:
“Zuccheri, grassi e
proteine: incidono sul carattere?”
Parliamo di alimentazione e psiche: quello che mangiamo è in
grado di modificare il nostro modo d’essere, di relazionarci con il mondo, il
nostro umore e la nostra indole? Secondo la tradizione orientale sì: pensiamo
all’ayurveda, allo yoga, alla meditazione e alla medicina tradizionale cinese.
Conoscere quello che una persona mangia può
dirci molto riguardo il suo carattere: pensiamo banalmente al manager
caffeinomane, che di certo non trasmette la quintessenza della tranquillità.
Oppure, pensiamo all’indole differente dei vegetariani a confronto di chi fa
ampio consumo di proteine animali e carne rossa.
La nostra alimentazione è la struttura sulla quale viene
plasmata la nostra psiche.
Se mangiamo bene, viviamo bene. Sono convinta che un pasto
cucinato con amore e con materie prime eccellenti sia in grado di nutrire non
solo il corpo, ma qualcosa di più: chiamatela anima o psykè o Atman o non
chiamatela affatto, poco cambia.
Vediamo però di approfondire l’argomento.
“Zuccheri semplici e complessi”
Parlando dell’indice glicemico abbiamo visto come un aumento
troppo rapido degli zuccheri nel sangue implichi un’altrettanto brusca discesa,
che innesca un circolo vizioso di fame e voglia di dolci. Il cervello, infatti,
si nutre esclusivamente di carboidrati: se essi gli vengono dati sottoforma di
zuccheri semplici li esaurirà entro breve e ne chiederà subito altri; se invece
nutriamo il nostro Capo con carboidrati a lento rilascio (cereali integrali,
legumi) andrà molto più difficilmente in carenza.
Per il
cervello si parla dunque di carenza di zuccheri; l’avrete
probabilmente provato anche voi: quella sensazione di ottundimento mentale, con
giramento di testa, scarsa concentrazione, sonnolenza e apatia. Da
quest’evidenza traiamo quindi la conclusione che un’alimentazione con troppi
zuccheri semplici implica una costante sensazione di annebbiamento mentale e
pigrizia.
Non solo: il circolo vizioso innescato dallo zucchero crea
una vera e propria dipendenza fisica, tanto che è stato scientificamente
dimostrato che togliendo per tre giorni bevande zuccherate e dolci a chi ne
abusa si verifica una situazione di astinenza che comporta compulsione, forti
emicranie e altri sintomi correlati.
“Grassi saturi e insaturi
”
Gli stimoli nervosi provenienti dal mondo esterno (e da
quello interiore) arrivano al cervello scorrendo lungo gli assoni dei neuroni
cerebrali; questi assoni sono ricoperti da un materiale isolante (la guaina
mielinica) formato da grassi provenienti dall’alimentazione (ecco perché
escludere completamente i condimenti è controproducente e dannoso per il nostro
corpo!). La qualità dei grassi modifica la struttura della guaina mielinica,
rendendola più o meno incline ad assorbire nutrienti: se la guaina diventa
impermeabile, le nostre cellule cerebrali non hanno modo di sfamarsi, e di
conseguenza il cervello diventa stanco, vecchio, poco reattivo. I grassi saturi
e ancor più di essi i grassi trasformati dall’industria (margarine, fritture, grassi
trans) cambiano in modo radicale la plasticità degli assoni nervosi,
peggiorandola; al contrario i grassi insaturi contenuti in olio d’oliva, frutta
secca e pesce rendono la guaina più flessibile: il cervello sarà più attivo
perché ben nutrito.
“Proteine animali e vegetali”
Le sostanze chimiche che stimolano il nostro sistema nervoso
sono prevalentemente a base proteica. Le ghiandole surrenali, in particolare,
secernono le cosiddette catecolamine (adrenalina, noradrenalina e dopamina)
quando l’organismo si trova in una situazione di stress fisico o psicologico;
si tratta di molecole indispensabili in situazioni di pericolo perché mettono
il nostro corpo in allerta, ma la continua stimolazione surrenalica implica uno
stress costante ed infinito.
Le catecolamine sono prodotte a
partire dall’aminoacido tirosina, presente soprattutto nei formaggi stagionati,
nella carne di maiale e nella carne (bianca o rossa) particolarmente ricca di
grassi.
Altra sostanza a base proteica che agisce sul comportamento
è la serotonina, che a livello di sistema nervoso centrale è uno dei massimi
regolatori di umore, sonno, sessualità ed appetito: una carenza di serotonina è
direttamente collegata a stati di inappetenza (anche sessuale), intorpidimento
e stati depressivi. Studi scientifici hanno dimostrato che disfunzioni a
livello serotoninergico siano collegate a disturbi psichiatrici quali
depressione, disturbo bipolare ed ansia.
La serotonina viene
prodotta a partire dal triptofano, contenuto in cereali integrali (riso integrale,
orzo, farro, kamut, avena), frutta secca (noci, mandorle, nocciole, pinoli…),
pesce di mare, banane, ananas e latticini freschi (ricotta, yogurt).
Non ci sono prove scientifiche che attestino certamente che
un’alimentazione ricca di proteine animali predisponga ad essere più
aggressivi, ma le prove empiriche parlano chiaro: persone (o popolazioni) che
mangiano tanta carne hanno un’indole più sanguigna e bellicosa, mentre
un’alimentazione tendenzialmente vegetariana induce a una maggiore serenità dell’animo.
“
Fonte : alimentazioneinequilibrio.it